I Conti di Morit sarebbero stati orgogliosi…
Il nostro Morit 2015 non è un Santa Maddalena, per lo meno non ufficialmente…
I Signori di Morit, sovrani del territorio tra Bolzano e il Passo Resia e probabilmente costruttori e proprietari del Castello di Grafenstein nel II secolo, avrebbero stretto la mano ai responsabili della commissione di degustazione della DOC Santa Maddalena per ringraziarli che il proprio il loro Morit fosse stato elevato a qualcosa di particolare.
Viti di schiava vecchie 200 anni
Loro sanno bene infatti quanta energia e amore per il dettaglio dedicano alla produzione del loro Santa Maddalena alla tenuta Schwarhof.
Sono pratici dei leggeri terreni sabbiosi situati sui migliori versanti (e orientamenti) del colle di Santa Giustina, tra cui il cuore del vigneto di schiava dei Loacker al Maso Kohler, scenograficamente posizionato come un anfiteatro.
E soprattutto conoscono le viti antiche: in media hanno 60 anni, ma diverse sono già centenarie, alcune superano i due secoli.
Le mani sono il bene piu’ prezioso
Ogni anno si chiedono come ogni singolo grappolo di Schiava alla pergola verrà liberato da mani diligenti, in modo che l’aria, il calore e la luce gli facciano raggiungere la maturazione ottimale.
Inoltre i grappoli di grosse dimensioni vengono separati (scartati?) nel processo di riduzione della resa, che permette di sviluppare una maggiore concentrazione degli aromi piu’ eleganti.
La biodinamica come parte della nostra filosofia di vita
La viticoltura naturale dei Loacker permette la coltura di sani lieviti naturali sulle uve. Questi lieviti originali assumeranno poi un ruolo fondamentale nel processo della preparazione del vino. Tutte queste peculiarità: la posizione unica del vigneto, le vigne vecchie, la biodinamica, i lieviti naturali e l’entusiasmo per il lavoro portano ogni anno all’inimitabile e autentico gusto del Santa Maddalena di Schwarhof. Il Morit 2015 si inserisce nella squadra dei vini Loacker: diversamente ribelle, autentico e originale nel gusto, nessun trucco (make up) o vino di moda.
I Conti di Morit avrebbero preferito brindare con noi in calici d’argento al Morit 2015 Schiava delle Dolomiti, sarebbero stati fieri di questa inconfondibile “firma” Schwarhof (estratto dal testo di 20 anni fa della retroetichetta di Morit).